martedì 31 maggio 2011

Consigli per gli acquisti

Durante i mesi invernali faccio molta fatica ad avvicinarmi al banco della frutta di un supermercato.
La causa principale è l'invidia. L'invidia verso ciliegie e mirtilli, angurie e more. Questi vegetali dall'aspetto attraente provengono da paesi affascinanti come Cile, Argentina e Brasile. Hanno solcato oceani, visto paesaggi meravigliosi. Insomma se la sono goduta molto più di me. Mi innervosisco e per ripicca giro loro le spalle e non compro niente.
Questa irragionevole presa di posizione mi ha reso inconsapevolmente un consumatore responsabile. Un chilo di frutta proveniente dall'America meridionale, per arrivare sulle nostre tavole, compie un viaggio lungo tra gli 11 e i 12 mila chilometri e consuma dai 20 ai 22 chili di anidride carbonica e tra i 6 e i 7 chili di petrolio. Oltre al danno ambientale ne risente anche la qualità del prodotto. Per essere maturi al momento della vendita, i prodotti vengono colti acerbi e trattati con metodi particolari che garantiscano un perfetto impatto visivo al momento del contatto con la clientela, a scapito del sapore e dei valori nutrizionali.

Oltre al non consumare vi è un'altra possibilità: farlo in maniera critica e consapevole applicando, dove possibile, criteri di equità e solidarietà. Questa esigenza ha fatto nascere, nel 1994 a Fidenza, i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) che nel 1996, quando viene pubblicata la Guida al Consumo Critico dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo, possono cominciare ad operare concretamente avendo a disposizione solide linee guida alle quali ispirarsi. La particolarità di questi gruppi di acquisto è la loro spontaneità: un gruppo di persone decide di procurarsi prodotti alimentari e materiali di largo consumo da produttori con determinate caratteristiche. Le più comuni sono la vicinanza al luogo dell'acquisto, il rispetto delle normative sul lavoro per i dipendenti delle imprese, la riduzione degli imballaggi o l'utilizzo di materiali riciclabili.

E interessante notare soprattutto che è un sistema che permette a tutti gli attori economici coinvolti nella transazione un miglioramento della propria situazione. Il consumatore acquista prodotti di qualità comprovata a prezzi ragionevoli, rispettando l'ambiente e la dignità del lavoro. Il produttore vende solo quello che può produrre, riduce i propri costi per ciò che riguarda il trasporto e l'intermediazione e può applicare una tariffa che gli permette di essere concorrenziale ma nello stesso tempo di proseguire nel proprio lavoro, fare investimenti e aumentare il profitto.

Entrare in un GAS è solitamente gratuito e internet è il mezzo migliore per potersi informare in maniera più approfondita. Da qualche mese anche io faccio parte di un gruppo di acquisto. Nonostante sia un gruppo nato spontaneamente le comunicazioni sono puntuali e precise e vi è grande organizzazione. Tutto avviene attraverso la posta elettronica anche se c'è la possibilità di partecipare direttamente ad incontri. Sei libero di acquistare o di non acquistare in base ai prezzi e ai prodotti disponibili quella settimana.

Se siete riusciti ad arrivare in fondo a questo articolo, oltre a ringraziarvi, vi chiedo un piccolo favore: cercate il GAS più vicino a casa vostra e se ne avete voglia mettetevi in contatto con i responsabili del gruppo. Nel frattempo io mi mangio una ciliegia.

Marco Barbato

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