venerdì 17 giugno 2011

Quanto costano gli immigrati in Italia?

Quanto costano  gli  immigrati in Italia ?   Definizione di immigrato, secondo le tabelle ISTAT :   <<  un immigrato è una persona straniera nata all’estero e residente in Italia. Le persone di cittadinanza italiana nate all’estero che risiedono in Italia non sono contabilizzate tra gli immigrati. All’opposto, alcuni immigrati possono aver acquisito la cittadinanza italiana. La caratteristica di immigrato è una caratteristica permanente: un individuo continua ad appartenere alla popolazione immigrata anche se acquisisce la cittadinanza italiana. E’  il paese di nascita, e non la cittadinanza, che definisce l’origine geografica di un immigrato.>>.  
Secondo le cifre fornite dall’istituto statistico nazionale, nel 2011 gli immigrati in Italia sono 4 milioni e 563 mila, circa il 7 % del totale dei residenti. La comunità straniera più folta è quella rumena (circa 1 milione), seguita da quella albanese (491 mila) e  marocchina (457 mila). 
Negli ultimi sette anni il numero di immigrati è raddoppiato: comprensibile  restare scossi di fronte a un processo di tale impetuosità. Un flusso così importante può portare a reazioni di paura e spavento, sapientemente innaffiate in certi  casi  dalla propaganda di alcuni partiti politici.  E’ necessario quindi fare chiarezza tramite le cifre, visto che le cifre, solitamente , non mentono.    
Pensiamo ad esempio ai clandestini: secondo un sondaggio fatto da “postpoll” gli italiani credono che  la metà degli immigrati sia formata da clandestini (e quindi probabilmente delinquenti): secondo la Caritas invece non raggiungono il mezzo milione, e all’interno di questo numero vanno contati pure gli “irregolari”, stranieri senza  i requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale, di cui però erano in possesso al momento dell’ingresso . 
Anche sulla “delinquenza” le cifre ridimensionano le percezioni. Su un totale di 70 mila carcerati (dati aggiornati al 2009 del ministero della giustizia) gli italiani sono il 65 %. I galeotti stranieri sono circa 24mila, molti dei quali (11 mila) arrestati per reati legati agli stupefacenti (si tratta quindi di microcriminalità).   
E’ interessante valutare quanto costano gli immigrati alla nazione, giusto per vedere se davvero, come spesso si sente dire, costituiscono una spesa quasi insostenibile per lo stato sociale e le nostre tasche.  I calcoli, in verità,  sono piuttosto complessi: studi compiuti dalla Banca d’Italia e Caritas testimoniano che nella sanità si possono addebitare agli stranieri il 2,5 % dei costi (circa 2,7 miliardi di euro). Nella scuola si arriva  al 6 % (2,5 miliardi di euro), mentre  per i servizi sociali comunali vengono destinati agli immigrati 400 milioni di euro (circa il 7 %), dei quali solo 130 per interventi di integrazione sociale. Per la giustizia (carceri e tribunali) gli immigrati hanno un’incidenza di circa 2 miliardi di euro (25 %). Le spese causate da utenti stranieri nel campo del welfare ammontano a circa 9,3 miliardi di euro. La cifra è sicuramente importante, la crescita del numero di immigrati ha messo sotto pressione alcuni settori come la scuola, la sanità e le carceri.  
Va però necessariamente comparata a quanta ricchezza porta all’Italia la cittadinanza extra italiana, e pure in questo caso i numeri sono incontestabili: se si sommano i contributi previdenziali al gettito fiscale, raggiungiamo la cifra tonda di 10 miliardi di euro che entrano nelle casse dello stato. Quindi, tirando le somme, fanno guadagnare allo stato nazionale circa 700 milioni di euro. 
Gli immigrati inoltre, secondo un’indagine ISTAT, colmano i vuoti generazionali lasciati dagli italiani. Gli stranieri residenti in Italia hanno un’età media di 31,5 anni, più bassa rispetto a quella dei residenti di cittadinanza italiana (44.2). Il 16,5 % delle nascite totali, nel 2009, sono attribuibili a madri straniere, le quali danno un  enorme contributo a mantenere su livelli discreti il tasso di natalità in Italia.  
Quindi gli immigrati sono giovani, quasi tutti “in regola”, non particolarmente disonesti o delinquenti, pagano le tasse, fanno figli  e producono ricchezza per il nostro paese. Tutto finisce qui? Sicuramente no. Il problema è complesso, va a toccare molteplici aspetti  anche di natura culturale. Il contatto con abitudini diverse può portare nel lungo periodo a un arricchimento complessivo ma nel breve crea problemi, risolvibili solo con una politica attenta e mirata.   Prima di fare questo, è importante però sapere che i numeri sono assolutamente dalla loro parte.     
 
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